“Sono nato a Prato e sono un classe 1994. Eccezione fatta per il nuoto, sport che ho praticato da bambino semplicemente per imparare a nuotare, mi sono avvicinato al rugby sin da quando avevo 10 anni, circa. Il merito, se così si può definire, è di mio fratello, che è più piccolo di me di due anni. È stato lui il primo ad avvicinarsi a questo sport, all’età di sette anni. Seguendo gli allenamenti e le partite di mio fratello mi sono appassionato anche io e ho deciso di iniziare a giocare nella mia città natale, facendo tutta la trafila del settore giovanile e tutte le selezioni regionali con le Giovanili. Quando ho iniziato a studiare al Politecnico di Torino, per questioni logistiche, mi sono dovuto trasferire qui non appena ho terminato gli studi al liceo scientifico. Il motivo che mi ha spinto maggiormente a scegliere Torino come destinazione per il prosieguo dei miei studi è legato alla facoltà che sto frequentando, Ingegneria Aerospaziale, ma soprattutto grazie a questa importante opportunità che il CUS Torino offre, ovvero il Progetto AGON. Non sono diventato subito borsista AGON, ma l’occasione per esserlo negli anni seguenti era molto stimolante. Questo è il mio secondo anno come atleta AGON. Tornando al rugby devo ammettere che dalla Toscana a qui ho fatto un salto di categoria importante. A Prato ho fatto qualche allenamento con la prima squadra, militante in serie B, ma non ho avuto modo di esordire. Arrivato all’Itinera CUS Torino Ad Maiora Rugby 1951 l’impatto non è stato semplice, lo devo ammettere. Prima di questa esperienza mi ero confrontato soltanto con altre squadre giovanili. Inizialmente, per il primo anno e mezzo, ho sofferto l’intensità degli allenamenti e non a caso ho giocato nella seconda squadra del CUS Torino. Da oltre tre anni, però, gioco stabilmente in prima squadra come terza linea. Sono felice di avere scelto Torino perché ho avuto modo di conoscere un ambiente come quello del CUS, dove sport e studio viaggiano di pari passo e penso che sia di fondamentale importanza portare avanti con lo stesso impegno entrambe le strade. Questa società è presente in tutto e per tutto. Non è facile organizzare il proprio tempo con tutti questi impegni, ma con il passare degli anni è diventato quasi automatico ritagliarsi il giusto tempo per tutte le attività, dallo studio allo e dai momenti di svago. Lo sport, e il rugby in particolare, mi ha dato tanto, soprattutto dal punto di vista mentale per affrontare al meglio questo percorso di studi che, da sempre, mi ha incuriosito. Sin da quando ero piccolo ho sempre avuto la passione per il volo, a tal punto che durante il periodo della scuola superiore mi ero informato riguardo le accademie militari, ma a causa di limiti di altezza da me sforati il sogno di fare il pilota si è spento sul nascere. Sono ugualmente felice, però, di avere intrapreso questo percorso di studi al Politecnico di Torino perché penso che possa aprire diverse opportunità nel mondo del lavoro.”

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